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Ipocondria o Disturbo d’ Ansia di Malattia

Ipocondria

L’ ipocondria o Disturbo D’ansia di Malattia è un disturbo psichico caratterizzato da un’eccessiva e/o irrazionale preoccupazione per il proprio stato di salute e da una distorsione delle sensazioni che provengono dal corpo, ingiustamente interpretate come sintomi di una “grave malattia”. Il soggetto tende ad abusare di continui accertamenti specialistici che, nonostante risultino nella norma, non riescono a tranquillizzarlo. L’ipocondria si accompagna spesso ad attacchi di panico, a disturbi d’ansia e talora maschera uno stato depressivo.

Da un punto di vista simbolico il significato si può riassumere nella seguente frase: Il mio corpo è il mio nemico”.

Nell’ipocondria l’attenzione del soggetto è tutta sul corpo. La mente è costantemente in ascolto per sentire se qualcosa non va, ma non è un ascolto obiettivo, perché già in partenza è dominato dal terrore di avere “qualcosa di grave”, che di solito è riconducibile a una o più delle seguenti patologie: infarto, ictus e tumore. Così, quando si presenta anche soltanto un piccolo sintomo di passaggio (per esempio, un dolorino all’addome o una blanda cefalea), esso diventa nell’immaginazione il segno inequivocabile di una malattia che pone a rischio di vita. Ma anche quando non c’è alcun sintomo la persona, che ha sviluppato un’ ipersensibilità  verso il proprio corpo, attribuisce significato di sintomo grave a sensazioni del tutto fisiologiche (per esempio, i rumori della peristalsi intestinale) e può anche percepire un sintomo dove non c’è. L’ansia viene nutrita pure dall’impressionabilità: basta sentire che qualcuno è ammalato o che l’amico di un amico ha una “brutta malattia”, per alimentare un forte stato di preoccupazione.

Il fatto che a nulla valgano le rassicurazioni dei medici e la negatività degli esami diagnostici, indica che l’ipocondria è la modalità insopprimibile attraverso la quale il soggetto sta esprimendo qualcosa di fondamentale per la sua vita, di cui però egli è completamente inconsapevole. Questa iper – attenzione per il corpo è il modo simbolico scelto per indicare l’urgente necessità che la persona si occupi di sé stessa: cioè che guardi dentro di sé per risolvere conflitti o elaborare traumi, che si ricollochi in scelte di vita che sente più autentiche e adatte alle proprie caratteristiche, che approdi a un’immagine di sé più stabile e adulta. In breve l’ipocondria è simbolo dell’esilio da sé stessi e del bisogno di tornare ad “abitarsi”.

Il rapporto con il proprio corpo, che viene sentito come un luogo ignoto e inquietante dal quale possono uscire in ogni momento sintomi/ mostri dalla capacità annientante, rappresenta il rapporto con il proprio inconscio: la persona lo teme, non vuole incontrarlo, tenta di ignorare i suoi contenuti, che però ormai premono alla coscienza. In realtà non si tratta di mostri, ma di aspetti vitali, di tappe psicologiche da superare, di problemi interiori da affrontare.

Alla base dell’ipocondria, ci sono di solito traumi emotivi risalenti all’infanzia o alla prima adolescenza, oppure eventi negativi recenti che hanno fatto riaffiorare vecchie fragilità irrisolte.

Non è raro, tuttavia, che essa si presenti come il sintomo di un eccessivo sbilanciamento verso l’attività mentale a scapito di quella corporea, e in tal caso rappresenti il richiamo di un corpo che vuole tornare a essere considerato e vissuto con pienezza.


Dott.ssa Stefania Paparella
Psicologa Psicoterapeuta

Dott.ssa Stefania Paparella
Psicologa Psicoterapeuta
Iscritta all’Albo degli Psicologi della Lombardia dal 03/03/2004 con n. 7962
P.I. 05221830960