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Psicoterapia ad orientamento junghiano

Psicoterapia ad orientamento junghiano

“Lo psicoterapeuta deve vedere ciascun paziente e ciascun caso come inedito, unico, meravigioso ed eccezionale. Solo così si avvicinerà ancor di più alla verità.”-Carl Jung-

La terapia junghiana mira a illuminare le aree oscure della nostra psiche per favorire l’auto-realizzazione. Grazie a una relazione stretta e dialettica tra l’analista e il paziente, si riescono a unire le parti coscienti e quelle inconsce, dando forma a un io più genuino. Quindi in questa ottica “realizzarsi” non significa inseguire sogni di successo o ambizioni dettate dalla Società, ma “diventare sempre più reali”. Se sono una rosa diventerò una rosa, se sono una margherita diventerò una margherita. Guai se facessi la “rosa” pur essendo una margherita solo perché questo va di moda! Così facendo, si favorisce quello che Jung denominò come processo di individuazione, nonché un autentico equilibrio emotivo.

La terapia di Jung può aiutarci a comprendere e ad affrontare processi complessi come la depressione, l’ansia o persino eventuali dipendenze.

La strategia terapeutica aspira a trasformarci in esploratori della nostra psiche congiuntamente a un professionista esperto del campo, al fine di comprendere perché certe dinamiche e “presenze” incoscienti (la nostra “Ombra”) determinino il nostro comportamento.

Secondo Carl Gustav Jung l’inconscio è un pozzo con una vastissima architettura di contenuti, simboli, archetipi e significati sepolti nella profondità della nostra mente.

La terapia di Jung si basa innanzitutto sulla conversazione vis à vis. Infatti si utilizzano due poltrone frontali che favoriscono una partecipazione diretta del terapeuta alla seduta, coinvolgendo nella relazione analitica tutti e due gli attori del processo di trasformazione. Soltanto quando il paziente si sente sicuro e a suo agio è possibile ottenere il giusto grado di collaborazione per portare a termine tecniche più complesse come l’analisi dei sogni o altre strategie creative in cui entrambi, paziente e terapista, possano navigare e comprendere il mondo inconscio e procedere così alla trasformazione.

Oltre a “inconscio”,“processo di individuazione”, “archetipi”, “simboli” e “Ombra”, altre parole chiave di questo tipo di psicoterapia sono:

ANIMA : Jung utilizza il termine anima per indicare la realtà psichica riguardante tutto quello che non può essere percepito attraverso i nostri cinque sensi, realtà immateriale di un mondo interiore costituito da immagini in continuo movimento.

CONIUCTIO OPPOSITORUM: Tutta la psicologia di Jung si muove nel concetto di opposti – opposti che nel migliore dei casi raggiungono la congiunzione, l'alchemica trasformazione in coscienza. Opposti come elementi psichici antitetici ma in relazione polare e guerresca oppure dialettica, portatrice di sintesi possibile.

MASCHILE E FEMMINILE: Sono gli opposti per eccellenza, dalla cui congiunzione risultano le “nozze alchemiche” (l’uomo incontra la donna per riunirsi alla sua Anima – qui intesa come parte femminile nell’uomo , la donna incontra l’uomo per riunirsi al suo Animus – la parte maschile nella donna)

SINCRONICITA’ è un concetto introdotto dallo psicoanalista Carl Gustav Jung nel 1950, definito come «un principio di nessi acausali»  che consiste in un legame tra due o più eventi che avvengono in contemporanea, connessi tra loro, ma non in maniera causale, cioè non in modo tale che l'uno influisca materialmente sull'altro; essi apparterrebbero piuttosto a un medesimo contesto o contenuto significativo, come due orologi che siano stati sincronizzati su una stessa (in questo senso il disturbo di un individuo è sempre psicosomatico, non solo e non tanto perché la psiche influenzi il corpo e viceversa, ma perché il disturbo si manifesta sincronicamente su più livelli, sia più pesanti che più sottili, all’interno di una cornice simbolica di significati condivisi)

La GRANDE OPERA, conosciuta in latino come Magnum Opus, è l'itinerario alchemico di lavorazione e trasformazione della materia prima, finalizzato a realizzare la pietra filosofale. Consiste in diversi passaggi (Nigredo – Albedo – Rubedo) che conducono gradualmente alla metamorfosi personale e spirituale dell'alchimista, attraverso processi di Soluzione e Coagulazione (Solve et coagula) ai quali corrispondono, secondo la tradizione ermetica, altrettanti processi di laboratorio caratterizzati da specifici cambiamenti di colore, metafore del percorso iniziatico di individuazione (detto anche il Viaggio dell’ Eroe).


Dott.ssa Stefania Paparella
Psicologa Psicoterapeuta

Dott.ssa Stefania Paparella
Psicologa Psicoterapeuta
Iscritta all’Albo degli Psicologi della Lombardia dal 03/03/2004 con n. 7962
P.I. 05221830960